Prima di addentrarci nel vivo dell’argomento “L’argilla e gli impasti per la Tecnica Raku” vorrei condividere con voi un pensiero… Il mio più grande augurio è che finalmente quest’anno con l’arrivo della primavera si apra uno spiraglio di luce, dato che sono ormai 2 anni che l’abbiamo scrutata esclusivamente dalle finestre di casa nostra. Eppure in questo tempo abbiamo avuto modo di mettere per iscritto idee, nuovi progetti da realizzare, sogni e speranze.
Per noi, come per tutti gli appassionati della Tecnica Raku non è stato possibile per un lungo periodo partecipare a mercatini, organizzare incontri, corsi sulla ceramica ecc.. Ma adesso è giunta l’ora di ripartire e dare spazio a tutte quelle mancate occasioni, riprendere in mano la nostra vita. Non sprechiamo ulteriore tempo, procediamo!
Dato che inizialmente molti avevano scoperto la passione per la ceramica e in particolare per la Ceramica Raku, ma non hanno più avuto modo di sperimentarla concretamente e coltivare tale passione, penso possa risultare utile un veloce rinfresco a partire dalla principale materia prima del Raku: l’argilla.
Data la vastità dell’argomento, in questo articolo “L’argilla e gli impasti per la Tecnica Raku” mi soffermerei sulla composizione e sulle caratteristiche di tale materiale poiché fondamentale per le fasi successive. Perciò al lavoro!
Caratteristica fondamentale per la Tecnica Raku
L’argilla usata per realizzare oggetti in ceramica, con la Tecnica Raku, deve contenere una percentuale alta di materiale refrattario (allumina e silice). Il motivo è relativamente semplice: il manufatto sottoposto ad uno shock termico così rilevante, come nel nostro caso, andrebbe altrimenti in mille pezzi.
Dobbiamo pensare che la differenza di temperatura tra il nostro forno e l’ambiente è all’incirca di 900 gradi. Senza questa caratteristica la Tecnica Raku non potrebbe essere adoperata.
Si può preparare in autonomia la giusta composizione di argilla per la Tecnica Raku?
Certo che si può! L’importante è che abbia tutte le caratteristiche necessarie per la Tecnica Raku mettendo insieme quei materiali che contribuiscono a impedire che l’oggetto, durante la cottura ed il brusco raffreddamento, vada in frantumi.
Facciamo un esempio:
Un’argilla rossa da maiolica con l’aggiunta di argilla refrattaria e sabbia silicea può essere una perfetta combinazione da impiegare nella Tecnica Raku.
Perché preparare in autonomia l’argilla per la Tecnica Raku
Immagino che vi sarà capitato talvolta, di riscontrare problemi durante la lavorazione proprio a causa delle errate caratteristiche del materiale, rendendo difficile per esempio la manipolazione. O magari avreste avuto il piacere di ottenere un colore finale della ceramica diverso.
Sicuramente ad alcuni di voi sarà capitato che in seguito allo shock termico si siano trovati con delle crepe e non mi riferisco alle cavillature (craquelé), che sono tipiche della Cottura Raku, ma a delle vere e proprie crepe che trapassano il manufatto da una parte all’altra mettendo a rischio il lavoro di settimane, se non di mesi. Tutti noi per comprare l’argilla ci affidiamo al rivenditore consigliato o talvolta non abbiamo molta scelta poiché nella zona in cui viviamo di fornitori ce ne sono pochi. Potrebbe quindi essere utile conoscere le tipologie di argilla così da richiedere e acquistare il giusto prodotto.
Vediamo alcune di esse insieme!
Tipologie di argilla
- Ball clay: Argilla inglese adatta ad aumentare la plasticità di un impasto argilloso.
- Bentonite: Anche essa favorisce la plasticità di un impasto argilloso.
- Refrattaria: Per rendere la struttura del pezzo più porosa quindi più elastica.
Differenza tra plasticità ed elasticità
L’elasticità nel nostro caso si riferisce alla capacità dell’argilla di subire lo shock termico e quindi evitare crepe e rotture.
La plasticità invece è riferita alla caratteristica necessaria alla modellazione dell’argilla per dare forma alle nostre creazioni.
Formule di impasti per la Ceramica Raku – cottura biscotto 850-900°C
I seguenti impasti sono adatti per la foggiatura al tornio con la tecnica del colombino, per la modellazione a mano etc.
Impasto bianco:
- argilla refrattaria – 100
- ball clay – 30
- talco – 30
- sabbia silicea – 10
- macaloid 1% del totale
Impasto rosso:
- argilla refrattaria – 70
- argilla rossa per maiolica – 25
- talco – 5
- sabbia silicea – 10
- macaloid 1% del totale
Un altra formula utilizzata molto tra coloro che usano la Tecnica Raku è la seguente :
- argilla refrattaria – 66
- ball clay – 15
- wollastonite – 4
- petalite – 10
- chamotte fine – 5
Gli elementi che compongono un impasto argilloso per la Ceramica Raku, vanno misurati a peso o a volume allo stato secco, e quindi impastati.
Tutti questi componenti si trovano in vendita presso i fornitori di materiali ceramici.
Conclusione: L’argilla e gli impasti per la Tecnica Raku
Le formule elencate qui sopra sono solo alcune delle tante esistenti, ma la mia intenzione con questo articolo era soprattutto di sottolineare l’importanza del conoscere la materia con cui lavoriamo, saper distinguere in base alla necessità l’argilla da utilizzare e le giuste formule, così da ottenere il risultato più affine possibile al progetto pensato.
Infatti adesso sappiamo con certezza che possiamo cambiare la plasticità, l’elasticità e il colore dell’argilla in base alle nostre esigenze. In futuro, cercherò di inserire ulteriori formule utili in base all’argomento di cui tratteremo.
Nel prossimo articolo: Tecniche della foggiatura
Nel prossimo articolo presenterò le varie tecniche della foggiatura, come per esempio la modellazione a mano, la tecnica del colombino, la foggiatura al tornio, con le lastre e a colaggio. E si evidenzierà l’importanza di ciò di cui abbiamo trattato finora!
Alla prossima! Buon lavoro!!